Obbligo della valvola termostatica sui radiatori non per tutti
Cos’è una valvola termostatica? Le valvole termostatiche sono componenti accessori da installare sui radiatori allo scopo di regolare la quantità di acqua che scorre all’interno di ogni singolo radiatore in funzione della temperatura richiesta dall’ambiente. La valvola termostatica ormai obbligatoria dal 2007 sia su impianti con caldaie a condensazione che su caldaie tradizionali. è un dispositivo, che installato sui radiatori (termosifoni), permette di regolare il flusso di acqua calda. In combinazione a un termostato ambiente su cui l’utente imposta la temperatura desiderata secondo le fasce orarie della giornata, l’attività delle valvole consente di determinare la temperatura desiderata in ciascun locale della stessa abitazione, riducendo gli sprechi.
Come funziona una valvola termostatica – In base alla temperatura che si desidera raggiungere in un dato ambiente: infatti, grazie ad un particolare dispositivo è possibile impostare la temperatura del singolo ambiente (ad esempio 20° C) in cui è installato il radiatore e la valvola andrà ad aumentare o diminuire la portata di acqua calda.
L’elemento principale della valvola termostatica è il dispositivo di comando contenente uno specifico liquido termostatico. Se la temperatura in ambiente è più alta di quella pre-impostata (ad es. 20° C), la sonda collegata al dispositivo di comando fa sì che il liquido termostatico aumenti di volume provocando lo spostamento dell’attuatore (corpo cilindrico simile ad un tappo), il quale a sua volta riduce la sezione di passaggio dell’acqua calda (e quindi la portata), consentendo di convogliare l’acqua rimanente verso gli altri radiatori. Se la temperatura in ambiente è più bassa di quella impostata, si verifica il processo inverso.
Quando è obbligatorio montare la valvola termostatica? Precedentemente la normativa entrata in vigore impone le valvole termostatiche solo per gli impianti centralizzati. Per gli impianti autonomi basta solo fare il bollino ogni due anni senza nessuna specifica di accorgimento sull’impianto.
L’obbligo delle valvole termostatiche sui radiatori è previsto negli impianti autonomi SOLO nel caso di Nuova installazione o Ristrutturazione dell’impianto (quest’ultimo vale anche nel caso condominiale) o cambio di caldaia.
Sistemi di regolazione della temperatura interna – In molte abitazioni condominiali, le condizioni termiche, tra piano e piano e tra appartamenti con diverse esposizioni, sono fortemente disomogenee. Perché tutto ciò accade? Spesso l’impianto è stato realizzato in maniera poco corretta e quindi, per assicurare una temperatura accettabile in uno o più appartamenti, di solito quelli esposti a nord o all’ultimo piano, viene aumentata la temperatura ambiente in tutti gli alloggi. Inoltre, gli apporti gratuiti di energia, dovuti alla presenza di persone, elettrodomestici e computer, e quelli che provengono dal sole, possono essere molto rilevanti e surriscaldare gli ambienti.
In questi casi, il rimedio più semplice consiste nell’applicare, ad ogni radiatore, una valvola termostatica. Si tratta di un dispositivo che regola automaticamente l’afflusso di acqua calda ai radiatori. La valvola si chiude automaticamente man mano che la temperatura ambiente, misurata da un sensore incorporato nella manopola, si avvicina a quella desiderata.
Negli impianti individuali è possibile regolare la temperatura dell’ambiente mediante un termostato che accende e spegne automaticamente la caldaia in base alla temperatura ambiente scelta o in base alla temperatura ambiente e ad orari prefissati (cronotermostato). Ciò consente di scegliere orari di accensione più adatti alle esigenze di chi occupa l’alloggio, naturalmente, sempre nel rispetto degli orari e delle temperature fissate dalla legge.
Anche negli impianti individuali, negli edifici nuovi o nel caso di ristrutturazioni, è obbligatorio l’uso di un cronotermostato regolabile su due livelli di temperatura.
ATTENZIONE PASSAGGIO GRADUALE – Realizzare con successo sistemi di termoregolazione e contabilizzazione in edifici che prima ne erano privi vuol dire riuscire a mettere insieme le seguenti condizioni:
– riprogettare correttamente l’utilizzo delle reti di distribuzione, passando dall’utilizzo di fiumi di acqua (portate elevatissime e costanti) a portate ridotte ed estremamente variabili. Occorre sostituire le vecchie pompe (esageratamente grandi ed a giri fissi) con altre più piccole a controllo elettronico… e tararle correttamente;
– installare correttamente le valvole termostatiche, tenendo conto di copritermo, mensole, tendaggi, corpi scaldanti di tipo diverso;
– installare correttamente i ripartitori, individuando correttamente la potenza di corpi scaldanti installati decine di anni fa;
– programmare tutti i ripartitori con la potenza del corpo scaldante sul quale sono installati, in modo che i conteggi che appaiono siano proporzionali all’energia erogata. Difficile convincere l’utente che l’impianto di contabilizzazione funziona quando si vede il radiatore del bagno che segna più di quello della sala..
– spiegare con pazienza agli utenti come devono utilizzare il nuovo impianto, che non avrà più tutti i termosifoni uniformemente caldi alla medesima temperatura ma che si scaldano ora uno ora l’altro a seconda dei fabbisogni e che saranno di regola freddi nella parte inferiore: tutte indicazioni che confermano che l’impianto va bene ma l’utente forse non lo sa…-
– spiegare agli utenti che cos’è una valvola termostatiche e come si usa: quando avete trovato la posizione giusta, cioè quella alla quale la temperatura in quella stanza è quella desiderata, non toccatela più!
– nel primo periodo di funzionamento, mettere a punto l’impianto, ritoccando correttamente la curva della centralina climatica (alzarla di qualche grado) per dare la necessaria autorità alle valvole termostatiche (cioè mettere a disposizione dell’impianto una potenza superiore a quella strettamente necessaria in modo che le valvole abbiano possibilità di regolare la temperatura ambiente), altrimenti il condominio rimane al freddo (e a nulla vale giocare sui parametri della pompa, come provano a fare in troppi);
– eseguire i conteggi di ripartizione in maniera chiara e comprensibile all’utente;
– spiegare ai condomini dell’ultimo piano (e del primo) perché gli è aumentato il conto del riscaldamento…Se tutto questo non viene fatto, e ciò richiede collaborazione e gioco di squadra fra progettista, installatore, gestore del servizio di contabilizzazione ed amministratore, sarà inevitabile una marea di contenzioso.
Con i decreti legislativi 192/2005 e 311/2006 le ritroviamo obbligatorie nelle nuove costruzioni anche con impianti autonomi.
“Ambito di intervento: … il presente decreto si applica, ai fini del contenimento dei consumi energetici:
a) alla progettazione e realizzazione di edifici di nuova costruzione e degli impianti in essi installati, di nuovi impianti installati in edifici esistenti, delle opere di ristrutturazione degli edifici e degli impianti esistenti con le modalità e le eccezioni previste ai commi 2 e 3;
b) all’esercizio, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici degli edifici, anche preesistenti, secondo quanto previsto agli articoli 7, 9 e 12;
c) alla certificazione energetica degli edifici, secondo quanto previsto all’articolo 6.”
In realtà negli impianti autonomi è una doppia sicurezza quando è già presente un termostato ambiente che pilota (accende, spegne o mette a parziale carico la caldaia) e sono funzionali soprattutto nei locali più caldi. Ovviamente nei radiatori posti a distanza più lontana dalla caldaia o sottodimensionati per una determinata stanza queste valvole sono del tutto inutili.
ATTENZIONE – Fate attenzione ai tecnici incaricati a queste visite di controllo commissionate dal comune. Non conoscono bene né la legge né gli impianti: sono dei semplici esecutori spesso con una scarsa preparazione e molta saccenza. L’obbligo delle valvole termostatiche sui radiatori è previsto negli impianti autonomi SOLO nel caso di Nuova installazione o Ristrutturazione dell’impianto (quest’ultimo vale anche nel caso condominiale) o cambio di caldaia.
Decreto-legislativo-energtico-dlgs_192-05
DECRETO-LEGISLATIVO-dicembre 2006-311Dlgs192.05.06
ESEMPIO DI UN RAPPORTO DI CONTROLLO TECNICO PER IMPIANTO TERMICO DI POTENZA INFERIORE A 35 kW
IL RAPPORTO DI CONTROLLO DEVE ESSERE COMPILATO DALL’OPERATORE INCARICATO E CONSEGNATO IN COPIA AL RESPONSABILE DELL’IMPIANTO, CHE NE
DEVE CONFERMARE RICEVUTA PER PRESA VISIONE.
Impianto termico sito nel Comune di ……………………………..……………………..(………………..)
in via/piazza ……………………………………………………………………. nc …………piano ……… interno
…………… Cap. ……………….
Responsabile dell’impianto: …………………………………………………………… tel.: ……………………….
Indirizzo:
…………………………………………………………………………………………………………………………………………
In qualità di: ? proprietario ? occupante ? terzo responsabile
A. IDENTIFICAZIONE DELL’IMPIANTO Costruttore ………………………………… Modello
……………………………………….
Marcatura di efficienza energetica (decreto del Presidente della Repubblica 15
novembre 1996, n. 660): ……………………………………
Matr. …………………………….. Anno di costruzione ………….. Riscaldamento ? Acqua
calda sanitaria ?
Pot. term. nom. focolare (kW) .……… Pot. term. nom. utile (kW) ………… Caldaia
Tipo (1) B ? C ? Tiraggio naturale ? forzato ?
Combustibile: Gas di rete ? GPL ? Gasolio ? Kerosene ? Altri ?
……………………………………
Data installazione …………………………………………….. Data del controllo
……………………………………… Locale installazione
…………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………….
B. DOCUMENTAZIONE TECNICA DI CORREDO SI NO N.C. (2) Dispositivo
rompitiraggio-antivento privo SI NO N.C.
Dichiarazione di conformità dell’impianto ? ? ?
di evidenti tracce di deterioramento,
Libretto di impianto ? ? ?
ossidazione e/o corrosione ? ? ?
Libretto d’uso e manutenzione ? ? ?
Scambiatore lato fumi pulito ? ? ?
C. ESAME VISIVO DEL LOCALE DI INSTALLAZIONE
Accensione e funzionamento regolari ? ? ?
Idoneità del locale di installazione ? ? ES (3)
Dispositivi di comando e regolazione
Adeguate dimensioni aperture ventilazione ? ? ?
funzionanti correttamente ? ? ?
Aperture di ventilazione libere da ostruzioni ? ? ?
Assenza di perdite e ossidazioni dai/sui
D. ESAME VISIVO DEI CANALI DA FUMO raccordi ? ? ?
Pendenza corretta ? ? ? Valvola di sicurezza contro la
Sezioni corrette ? ? ? sovrapressione a scarico libero ? ? ?
Curve corrette ? ? ? Vaso di espansione carico ? ? ?
Lunghezza corretta ? ? ? Dispositivi di sicurezza non manomessi
Buono stato di conservazione ? ? ? e/o cortocircuitati ? ? ?
E. CONTROLLO EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA
COMBUSTIONE Organi soggetti a sollecitazioni termiche integri e senza segni di
usure e/o
Scarico in camino singolo ? ? ?
deformazione ? ? ?
Scarico in canna fumaria collettiva ramificata ? ? ?
Circuito aria pulito e libero da qualsiasi
Scarico a parete ? ? ?
impedimento ? ? ?
Per apparecchio a tiraggio naturale: Guarnizioni di accoppiamento al
non esistono riflussi dei fumi nel locale ? ? ? generatore integra ? ? ?
Per apparecchi a tiraggio forzato:
G. CONTROLLO DELL’IMPIANTO P N NA
assenza di perdite dai condotti di scarico ? ? ? P=positivo N=negativo NA=non
applicabile
F. CONTROLLO DELL’APPARECCHIO Controllo assenza fughe di gas ? ? ?
Ugelli del bruciatore principale e del Verifica visiva coibentazioni ? ? ?
bruciatore pilota (se esiste) puliti ? ? ? Verifica efficienza evacuazione fumi ? ? ?
H. CONTROLLO DEL RENDIMENTO DI COMBUSTIONE Effettuato ? Non effettuato
? :
Temp. fumi (°C) ……………………
Temp. amb. (°C) …………….
O2 (%)………
CO2 (%)………
Bacharach (n) ………………
CO (ppm) ………
Rend.to Combustione (%)…………………………
Tiraggio (Pa) (4) ……………………………
OSSERVAZIONI (5)(8):
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
RACCOMANDAZIONI (6)(8) (in attesa di questi interventi l’impianto può essere
messo in funzione): ………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
In mancanza di prescrizioni esplicite, il tecnico dichiara che l’apparecchio può essere
messo in servizio ed usato normalmente senza compromettere la sicurezza delle
persone, degli animali e dei beni. Ai fini della sicurezza l’impianto può funzionare
SI ? NO ?
PRESCRIZIONI (7)(8) (in attesa di questi interventi l’impianto non può essere
messo in funzione): …………………………………………………………….
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………
Il tecnico declina altresì ogni responsabilità per sinistri a persone, animali o cose
derivanti da manomissione dell’impianto o dell’apparecchio da parte
di terzi, ovvero da carenze di manutenzione successiva. In presenza di carenze
riscontrate e non eliminate, il responsabile dell’impianto di impegna,
entro breve tempo, a provvedere alla loro risoluzione dandone notizia all’operatore
incaricato.
TECNICO CHE HA EFFETTUATO IL CONTROLLO: Nome e Cognome
…………………………………………………………………………….
Ragione Sociale ……………………………………………………………………………….
Indirizzo ……………………………………………………………………………………………
Testo coordinato D.Lgs.192/05 32
Telefono …………………………………………….
Estremi del documento di qualifica
Orario di arrivo presso l’impianto ………………………………………………………..
Orario di partenza dall’impianto ………………………………………………………….
Timbro e firma dell’operatore Firma del responsabile dell’impianto (per presa
visione)
…………………………………………………………………………………………………………
Avvertenze per il tecnico e per il responsabile di impianto
5. Per tipo B e C si intende rispettivamente generatore a focolare aperto o chiuso, indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato.
6. Per N.C. si intende “Non Controllabile”, nel senso che per il singolo aspetto non è possibile effettuare tutti i necessari riscontri diretti senza
ricorrere ad attrezzature speciali (ad esempio per verificare l’assenza di ostruzioni in un camino non rettilineo), tuttavia le parti controllabili sono in regola e non si ha
alcuna indicazione di anomalia nelle parti non controllabili.
7. Nel caso di installazione all’esterno al punto 2 deve essere barrata solo la scritta ES.
8. Il dato relativo al tiraggio, espresso in Pa, è necessario solo per generatori di calore di tipo B.
9. Nello spazio OSSERVAZIONI deve essere indicata dal tecnico la causa di ogni dato negativo riscontrato e gli eventuali interventi manutentivi effettuati per risolvere il
problema.
10. Nello spazio RACCOMANDAZIONI devono essere fornite dal tecnico le raccomandazioni ritenute opportune in merito ad eventuali carenze riscontrate e non
eliminate, tali comunque da non arrecare un immediato pericolo alle persone, agli animali domestici e ai beni. Il tecnico indica le operazioni necessarie per il ripristino
delle normali condizioni di funzionamento dell’impianto a cui il responsabile dell’impianto deve provvedere entro breve tempo.
11. Nello spazio PRESCRIZIONI il tecnico, avendo riscontrato e non eliminato carenze tali da arrecare un immediato pericolo alle persone, agli animali domestici e ai beni,
dopo aver messo fuori servizio l’apparecchio e diffidato l’occupante dal suo utilizzo, indica le operazioni necessarie per il ripristino delle condizioni di sicurezza.
12. Tutte le note riportate negli spazi OSSERVAZIONI, RACCOMANDAZIONI, PRESCRIZIONI devono essere specificate dettagliatamente (ad esempio: non foro di
ventilazione insufficiente, ma foro di ventilazione esistente di 100 cm2 da portare a 160 cm2).
Si rammenta che il controllo del rendimento di combustione, di cui al punto H, deve essere effettuato con la periodicità stabilita al comma 3 dell’allegato L al presente
decreto legislativo.