A proposito di cerchi, ruote e maggiorazioni…
Arrivato in Gazzetta Ufficiale, il Decreto sulle omologazioni delle ruote è stato accolto tra l’entusiasmo di alcuni addetti ai lavori, produttori e importatori di cerchi in lega, e la mezza delusione di molti appassionati. Questo perché, nonostante una leggera apertura alle rigide procedure nostrane esistenti, il nuovo decreto italiano non allinea affatto il ventaglio di misure alternative installabili al “paradiso del tuning” tedesco regolato dal TÜV: non basta insomma il +/- 2% della circonferenza di rotolamento e la maggiorazione massima del 10% della larghezza per soddisfare le esigenze degli appassionati e conferire la giusta libertà a questo mercato. Sicuramente però questa regolamentazione rappresenta un passo avanti per la sicurezza in quanto un’omologazione di un prodotto ne certifica sicuramente la qualità.
Ma ci sono diversi punti che andranno ancora chiariti, come la tipologia delle prove richieste, il riconoscimento dei certificati emessi all’interno della Comunità europea (TÜV/ABE) e delle prove già effettuate e, infine, l’identificazione degli enti preposti per svolgere queste attività. Apprezziamo gli sforzi di coloro che in questi 2 anni hanno lavorato duramente al Decreto, in un percorso a ostacoli fatto di incontri, consulenze, riunioni e continui tavoli tecnici, con la speranza che non faccia la fine di quello precedente sui freni (5 agosto 2010) che dopo uno slancio iniziale si è arenato sulla sabbia della burocrazia. A tutt’oggi, infatti, non è arrivato alcun certificato all’interno dei kit di impianti frenanti, nonostante i nostri produttori italiani (vedi Tar-Ox) si siano attivati immediatamente. Non è facile, infatti, arrivare al rilascio di questo certificato di omologazione per problemi tecnico-burocratici e lentezza delle procedure.
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