Carta d’identità del fuoristradista
Fare fuoristrada, significa tante cose. Evadere dalla vita quotidiana, apprezzare gli scenari naturali, imbattersi in ostacoli naturali per studiarli, affrontarli e superarli. Ma anche respirare aria pura, scoprire le specialità e le tradizioni locali dei posti visitati con un gruppo di amici.
E’ una figura, quella del fuoristradista, che mi piace illustrare agli amici neofiti per coinvolgerli cercando di avvicinarli a questa attività e portarli sulla “cattiva strada”. Ma anche a fin di bene.
“Nel mondo del fuoristrada si ritrovano persone a volte anche molto diverse fra loro per esperienze culturali, lavorative, di vita vissuta e di aspettative future, ma che sono accomunate dalla passione per la vita all’aria aperta, per le cose semplici ma vere, per una filosofia di vita non esasperata e consumistica” ci dice Liborio Manente Delegato FIF Lazio.
C’è molto divertimento divertimento e tanta adrenalina che arriva con gli ostacoli. “Gli ostacoli – continua Liborio – possono essere di vari livelli e possono essere affrontati in modo diverso: con calma e consapevolezza delle capacità e potenzialità proprie e del proprio mezzo, con spavalderia o con vera e propria incoscienza. E, come nella vita, non si può barare! Se non hai le capacità non riesci a superare l’ostacolo ed hai bisogno dell’aiuto di un “amico” che ti tira fuori da guai”.
Ma per fare fuoristrada, ci vuole prima di tutto un mezzo che va anche preparato a dovere.
Una certa esperienza di guida è necessaria quando si vuole affrontare i primi ostacoli costituiti da fondi scivolosi, buche, twist, guadi e sabbia. L’esperienza si acquisisce sul campo ma un bel corso propedeutico sicuramente aiuta a sgrossare ed apprendere le prime nozioni basilari da sapere.
Ed ecco che con il fuoristrada giusto e quel minimo di esperienza inizia il divertimento già ai primi raduni.
I fuoristradisti in Italia sono tanti e praticano questo hobby con tanta passione. C’è anche l’esercito degli istruttori Fif, tecnicamente molto preparati, dislocati sul territorio nazionale insieme ai club, in grado di formare i neofiti ed avvinarli in sicurezza a questo mondo.
Gli attivi veri sono tanti, gente per la maggior parte già anche formata, con tanto rispetto per la natura e devota anche al sociale. Un pacchetto “macchina-uomo” perfetto E’ a disposizione della collettività che può controllare il territorio di zona e supportare la popolazione in ogni situazione critica.
Perché non sfruttarlo? Perché non instaurare “ronde in off” road con attività di pattugliamento fatto con veicoli a motore, fuoristrada, moto da enduro e trial?
Questo può aiutare a controllare il territorio grazie ad una collaborazione con il personale già preposto come le guardie forestali e le guardie dei parchi.